Yoast Diversity Fund per la diversità in WordPress

Donne al computer
Photo by Christina @ wocintechchat.com on Unsplash

Il 5 maggio, Yoast ha rilanciato il proprio diversity fund, un fondo per aumentare la diversità in tech, in particolare nel progetto open source WordPress.org.

In questo post ve ne parlo un po’ in italiano, faccio qualche esempio di progetti che potrebbero aiutare e vi invito a mandare la vostra proposta.

Cosa si intende per diversity?

Questo argomento da solo potrebbe diventare una serie di non so quanti post, qui mi limito a dire questo: l’industria tech è fatta di uomini bianchi anglosassoni. Poi di maschi provenienti dall’Asia. Negli ultimi anni qualche maschio africano.

Siamo tutti la quota diversity di qualcun altro insomma. Per dire, un maschio etero italiano porta diversità in un progetto software OSS fatto principalmente di maschi bianchi anglosassoni, fosse pur anche per la differenza linguistica.

Una cosa è certa: donne di qualsiasi provenienza, ceto sociale, orientamento politico e religioso, colore della pelle, ecc… sono la minoranza in tech. Non entro nella questione LGTBQ+ ma in quanto femminista intersezionale supporto la causa al 100%.

I numeri nel mondo tech

Uso la semplificazione binaria: uomini e donne. E mi limito al mercato USA perché voglio pubblicare oggi e non tra una settimana, quindi non faccio ricerca su Europa e Italia.

– In 2020, only 25% of GAFAM(Google, Apple, Facebook, Amazon, Microsoft)’s employees are female.

57% of all professional occupations in the US for 2017 were held by women. 

– In 1985, 37% of all US bachelors in Computer Sciences were women.

– Only 37% of tech startups have at least one woman on the board of directors.

63% of men in tech firms view their companies as equal employers regarding gender.

Darina Lynkova for techjury

Quindi anche i giganti tech che spendono milioni di euro in seminari sulla cosiddetta DE&I – diversity, equity and inclusion – non riescono a superare il 25% di donne nel proprio organico.

La situazione nel mondo open source è peggio. D’altra parte tutto il movimento del free software è sempre stato caratterizzato dalla misoginia più profonda. Ma guarda un po’ però, l’informatica per anni è stata una professione da donne. Ogni tot mi rileggo tutto questo articolo del New York Times per ricordarmi che prima o poi “ce ripigliamm’ tutt’ chell che è ’o nuost”.

WordPress.org e le donne

WordPress fa abbastanza bene in questo senso. La project leadership è fatta di due persone: Matt Mullenweg, il co-founder e project lead, e Josepha Haden Chomphosy, la executive director. Drupal fa meglio, con un board of directors di 13 membri, di cui 7 donne.

La comunità e gli eventi WordPress sono family friendly e diversi della maggior parte degli eventi tech ai quali ho partecipato fin da quando mio papà mi portava adolescente alla SMAU. Non ci sono le standiste discinte, di solito nei talk non ci sono stereotipi di genere come quelli espressi dal founder della Free software Foundation per esempio, né ci sono pubblicità offensive. Ci sono molti eventi anche per sole donne per creare spazi sicuri dal punto di vista psicologico.

WordPress è stato, per ora, anche l’unico progetto open source a organizzare una release il cui team era fatto di sole donne. Non trovo mai le parole giuste per raccontare questa esperienza e spiegare perché fare spazio alla diversità non vuole dire escludere. Ci faccio un altro articolo. Ma insomma, WordPress fa abbastanza bene. Può fare meglio.

Yoast e la diversità

Yoast è una azienda olandese. E già questo fa la differenza. In linea di massima, gli olandesi hanno una idea di inclusività e eguaglianza diversa da noi sud europei.

In aggiunta Yoast ha un consiglio di amministrazione illuminato e presieduto da una delle Dee dell’universo tech e non solo: Marieke van de Rakt. Marieke è una sociologa, con una dottorato in criminologia, è l’amministratrice delegata ed è una femminista de fèro. Questa storia, scritta da lei, secondo me è da inserire nei preferiti e da consultare periodicamente.

Internamente siamo divisi in 20 team, di cui 12 hanno donne come team lead. Anche nei team tecnici. Il board è di 5 persone, 2 donne. Il management team – un livello tra singoli team e il consiglio di amministrazione – è fatto di 10 persone, provate a dire? 7 donne. Sì, anche nei team tecnici.

Da Yoast è normale che le colleghe dicano “Questa sera io e mia moglie ordiniamo italiano”, è normale annunciare di aver cambiato sesso, ed è stato normale, durante il lockdown, organizzare il lavoro in modo che mariti e mogli, madri e padri, genitore 1 e genitore 2, lavorassero entrambi al 50% per badare ai figli o agli anziani genitori.

Insomma, un mondo in cui anche le donne in ruoli apicali non devono gestire l’impresa e poi correre a casa per fare la cena a compagn*, oppure sono quelle che devono preoccuparsi della conciliazione, è possibile.

WordPress e il Yoast Diversity Fund

Yoast è una azienda solida finanziariamente e che pratica quello che dice. È un’azienda che crede nell’open source e che cresce grazie a esso. Sponsorizza cinque contributor full time su WordPress.org (il team che fa capo a me) e un tot di ore sparse qui e là di altri dipendenti.

Il diversity fund è nato nel 2018 per aiutare donne di tutto il mondo a partecipare come speaker ai WordCamp. In questi eventi gli speaker non sono pagati né esiste un rimborso spese e questo di solito penalizza le donne più che gli uomini (mentre ci siamo, se il vostro evento ancora non ha speaker donne, ripensateci).

Quest’anno il fondo è stato reinventato: il budget è stato messo a disposizione per sponsorizzare contribuzione e divulgazione di WordPress.

Se già contribuite a WordPress, questa è l’occasione per essere sponsorizzati per un progetto al quale tenete. Soprattutto se siete freelance, questa sponsorship potrebbe aiutarvi a coprire alcune ore che non fatturerete ai clienti perché lavorerete su WordPress. Non è necessario lavorare sul Core. Altri progetti che siamo interessati a sponsorizzare:

  • revisione di documentazione esistente o scrittura di nuove parti dei manuali
  • user testing o automated testing
  • insegnamento di WordPress a terzi
  • sottotitolare video su WordPress.tv
  • dare feedback su ticket che prevedono revisione UX/UI
  • miglioramenti all’accessibilità

Se non contribuite ancora a WordPress, ma avete conoscenze di sviluppo front-end o back-end, questa potrebbe essere l’occasione per iniziare a contribuire 🙌 In questo caso, vi invito a fare un giro su make.wordpress.org/core per scoprire di cosa si occupa il team e di controllare Trac e GitHub. Potete anche leggere un mio articolo datato o lasciare commenti qui.

Come la vostra contribuzione aggiunge diversità a WordPress

Per poter prendere in considerazione la candidatura, dovete compilare un modulo in cui viene fatta questa domanda. Mi raccomando, dedicate un po’ di tempo al form e in particolare a questo campo. È uno spazio anche di riflessione e secondo me non ci fa mai male 🙂

One comment

Leave a comment

Your email address will not be published. Required fields are marked *

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.