Pillole di strumenti utili per la scuola – Introduzione

Foto in bianco e nero di una classe

Sono giorni ben tristi quelli che stiamo vivendo. Oltre ad aver assistito a un facite ammuina ridicolo (uscite, non uscite, Milano non si ferma, state a casa, ecc…), la cosa per me più penosa è fare i conti con l’assenza della scuola come istituzione.

Non so come si stiano muovendo da voi, ma la scuola di Matteo è pressoché sparita.

Per le prime due settimane i professori non hanno quasi dato compiti. La professoressa di matematica ne ha mandati alcuni via messaggi vocali alle rappresentanti di classe.

Poi gli altri hanno iniziato a usare il registro elettronico, ma manca il supporto di spiegazioni.

Da più di una settimana riceviamo informazioni contrastanti sulla attivazione della Classroom virtuale di G Suite for Education. E tutto ciò non tramite i canali ufficiali – le nostre email oppure via registro elettronico – ma sempre e solo tramite rappresentante di classe che quindi si trova di fatto a fare il lavoro che la scuola dovrebbe fare. Oltre a fare il suo e prendersi cura dei figli a casa.

I miei genitori sono stati sindacalisti negli anni ’70 e ’80 e questa accettazione rassegnata dello status quo mi ha ricordato che c’è sempre qualcosa da fare per destare gli animi assopiti. Forse non posso andare a picchettare di fronte alla scuola, ma posso fare qualcosa di utile per chi è meno avvezzo all’utilizzo di strumenti digitali.

Quindi dopo essermi sfogata di brutto sul Whatsapp dei genitori, mi sono rimboccata le maniche e ho messi in piedi un piano.

Mini guide per l’utilizzo di strumenti di collaborazione a distanza

Ho organizzato quattro brevi lezioni online per i ragazzi: 30 minuti tramite Meet, per familiarizzare con Google Suite in modo che siano pronti quando la scuola lo attiverà, forse.

Ho fatto una prima chiamata solo con i genitori, così ho potuto presentare me stessa e la mia idea prima di entrare nei computer dei loro figli.

Il programma è il seguente

  1. Panoramica di Google Suite, come partecipare a una videochiamata, come organizzare le cartelle all’interno di Google Drive.
  2. Approfondimento su Documenti di Google.
  3. Pillole di sicurezza web (uso delle password, https).
  4. Domande libere e approfondimenti, se lo desiderano.

Venerdì 13 (buon auspicio!) abbiamo fatto il primo incontro: mi sembravano tutti molto felici di vedersi in faccia dopo quasi tre settimane senza scuola e curiosi di provare queste videochiamate di gruppo.

Le slide di partenza

Ho creato delle slide da condividere con i genitori prima della chiamata affinché potessero aiutare i ragazzi a collegarsi. In realtà non ce n’è stato un granché bisogno, erano tutti belli sul pezzo, ma mi è sembrata una cosa utile. E poi io sono della scuola “Documentare tutto”.

La struttura è semplice:

  1. Introduzione della persona che sta loro davanti: a parte uno o due ragazzi, nessuno mi conosceva, quindi mi sono presentata.
  2. Piano degli incontri.
  3. Spiegazione su come usare Meet (o altra piattaforma, io ho scelto quella).
  4. Cosa serve: non è necessario avere un account Google per partecipare alle chiamate o commentare i documenti degli altri, ma è fondamentale per aprire il proprio Drive e far partire chiamate.
  5. Dati di tutti: questi non sono fondamentali, a noi serviva anche fare una lista per tenerci in contatto tra genitori anche via email e per condividere le mail tra i ragazzi. È servito anche per farli esercitare sulla compilazione di un modulo e per fare un po’ un pippone sulla GDPR.

Se volete organizzare qualcosa di analogo nella vostra classe potete usare queste slide come base: non chiedetemi l’accesso al file, copiatele nel vostro Drive andando su File > Crea una copia, oppure scaricatele File > Scarica.
Sono rilasciate con licenza Creative Commons 0 – Donazione al dominio pubblico, come dire prendete e usate, non mi dovete neppure citare come fonte.

La chiamata

Cinque minuti prima dell’orario prestabilito mi sono collegata e ho controllato che tutto funzionasse. Pian piano sono arrivati i ragazzi. Abbiamo aspettato circa 10 minuti affinché tutti potessero arrivare e sistemarsi: era la prima volta quindi molti dovevano prendere la mano, ma non ci sono stati problemi.

Quando sono arrivati tutti ho chiesto di spegnere i microfoni, mi sono presentata e ho spiegato loro tutte le funzioni di Meet.

Poi ho creato un documento Google e l’ho condiviso, per far sperimentare la scrittura collaborativa. Ho semplicemente detto “Provate a scrivere” e alé, ilarità totale. Si sono scritti e cancellati a vicenda, hanno usato il documento come lavagna per scambiarsi messaggi, hanno cambiato font e colori mentre nella chat si chiedevano chi è il Panda Anonimo e chi è il Pinguino Anonimo (ho scelto di non chiedere loro di usare un’e-mail per accedervi perché non tutti hanno Gmail).

Infine ho consigliato loro di organizzare il proprio Drive, creando una cartella per i compiti e sotto cartelle per ogni materia.

Ci siamo salutati, io sono uscita dal browser, ma ho lasciato la chiamata aperta: mio figlio ha detto che sono rimasti ancora un po’ a chiacchierare, segno che ne avevano davvero bisogno.

I prossimi incontri

Ho terminato la chiamata gasatissima! Mi è sempre piaciuto insegnare a usare computer e software per aiutare le persone a migliorare la propria condizione lavorativa, sono felice di poter fare lo stesso con questi giovani virgulti.

Ci vedremo ancora per qualche giorno, sto preparando altre slide e quando saranno pronte le pubblicherò qui. Spero davvero che non vi servano e che la vostra scuola sia già organizzata, ma non si sa mai…

Per ora statemi in campana, ma soprattutto statemi a casa 😉

Photo by Austrian National Library on Unsplash

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