Nelle ultime settimane vi ho raccontato un po’ di strategie di contenuti, oggi vediamo come scrivere un post dall’inizio alla fine, perché lo sappiamo tutti, teoria e pratica devono andare a braccetto.
Questi sono i passi che compio io per arrivare alla pubblicazione di un post:
- Di cosa scrivo?
- Titoli provvisori descrittivi in calendario
- Scrittura di getto
- Editing
- WordPress SEO by Yoast
- Scrittura del paragrafo iniziale
- Formattazione e scelta delle immagini
- Permalink e revisione titolo
- Check, pubblicazione e condivisione
- Modifica a posteriori
Sì, lo so che ci sono dei punti in cui faccio più di una operazione, ma le faccio insieme quindi le ho accorpate. Sentitevi liberi di modificare in base al vostro estro.
E… tranquilli! Non ci vanno 10 ore, ma neanche 10 minuti: diciamo che il tempo di scrittura dipende da quanto siete avvezzi a scrivere, dal vostro tema, ecc… Vediamoli uno per uno insieme:
Di cosa scrivo?
Questo non dovrebbe più essere un dubbio se mettete in pratica un sistema per trovare argomenti: se non lo fate, iniziate a farlo!
Se non vi convince essere così strutturati e preferite andare a braccio, la cosa migliore è tenere sott’occhio alcune fonti autorevoli del vostro settore, vedere quali sono i temi caldi del momento e aggiungere il vostro punto di vista.
Titoli provvisori descrittivi in calendario
Dopo aver individuato strategia e calendario editoriale, metto sul blog tutti i titoli dei post che mi sono venuti in mente, nella data corrispondente alla loro uscita; a volte aggiungo anche una frase di approfondimento. Per farlo, alterno e integro carta e un plugin per WordPress.org che si chiama Editorial Calendar.
Scrittura di getto
O, come dice Paul Jarvis
First I vomit all over the page. Then I edit like crazy.
Se cerco di dare subito un senso compiuto a quello che scrivo mi autocensuro! Invece scrivo, scrivo, scrivo, a volte 2.000-2.500 parole e poi taglio senza pietà. Di solito mi scrivo una lista iniziale degli argomenti di cui voglio parlare, oppure un paragrafo descrittivo, per darmi dei paletti se no rischio di essere prolissa e confusionaria.
Editing
Dopo la scrittura è importante lasciar marinare: l’editing è il momento più complesso, ma anche quello in cui i testi prendono davvero forma. Lo faccio in due passate:
- lettura del post nell’editor di testo “Visuale”;
- lettura dell’anteprima del post a voce alta.
La lettura a voce alta è quella che mi fa togliere avverbi, i 127 “quindi” che metto nei testi e che mi fa vedere se il ritmo funziona, se i concetti sono chiari; in questa fase aggiungo link di approfondimento, a meno che non mi siano venuti in mente proprio mentre scrivevo, in quel caso li aggiungo immediatamente.
Per capirci questo post è passato da 1862 parole della prima stesura a 1205.
WordPress SEO by Yoast
Non mi dilungo so cosa è questo plugin, ne ha parlato Tatiana su C+B. Non ho la SEOssessione, raramente faccio ricerca sul Keyword planner di Google AdWords, mi limito a queste operazioni:
- verifico che la keyword “lunga” sia riportata nel post: se scrivo come keyword “calendario editoriale” e poi lo metto solo nel titolo, non solo non sto scrivendo bene per Google, ma non sto scrivendo bene per gli umani che si chiedono “scusa, ma non dovevi parlarmi di quella roba lì?”.
- Scrivo lo snippet che appare nella pagina dei risultati di ricerca. Anche questo serve a facilitare la decisione del lettore sulla scelta dell’articolo da leggere tra quelli proposti.
- Quando proprio sono in vena: metto la frase e l’immagine di accompagnamento per i social. Diciamo che spesso non lo faccio perché i post condivisi da WordPress si presentano già bene sui social con la combinazione “immagine in evidenza + snippet Yoast”.
Scrittura del paragrafo iniziale
Ora ho tutti gli elementi necessari per riassumere il post in un paragrafo iniziale, che introduce il contenuto del post a grandi linee. Di solito sto sulle 50-70 parole e poi seleziono il tag “Continua a leggere” dalla barra di formattazione di WordPress:
Formattazione e scelta delle immagini
Nella fase dell’editing inizio a formattare, poi mi prendo altri 10-20 minuti per migliorare questo aspetto. Ultimamente vedo girare di nuovo un post di Nielsen del 2007 che mi ricorda tutte le volte che un post ben scritto è sì interessante, utile e originale, ma deve anche rendere scorrevole la lettura. Grassetti, liste, citazioni, box colorati, non sono vezzi grafici, ma strumento per accompagnare il lettore.
Rileggo tutto, cerco di scovare gli ultimi errori grammaticali, giro frasi poco chiare e inserisco immagine in evidenza e altre immagini, se necessarie, nel corpo del testo.
Con il restyling del sito ho deciso di eliminare le immagini fatte ad hoc che mi portavano via parecchio tempo: la finalità dell’immagine, per me, è non avere solo testo quando condivido sui social e aggiungere informazioni descrittive.
Permalink e revisione titolo definitivo
Ora che ho dato una forma a tutto quello che ho scritto e anche io mi sono chiarita rispetto al brainstorming messo sul mio calendario, mi occupo di queste ultime due cose:
- Il permalink, ovvero l’indirizzo del post. Dovrebbe essere di massimo 3-5 parole: potete leggere le SEO considerazioni di Yoast e poi modificarlo con le istruzioni che ho scritto qualche tempo fa.
- Il titolo, deve spiegare in modo chiaro cosa ci sarà nel post e deve essere sincero. Cioè il linkbait nel 2016 no (potevo chiamare questo post “10 regole per scrivere un post di successo”, ma no, davvero).
Pubblicazione e condivisione
Ultimo check e poi via! Pubblicare o programmare.
Se, come me, alle 09:00 non vi ricordate quello che avete mangiato a colazione alle 07:30, programmate subito anche la condivisione sui social.
Al momento pubblico automaticamente con una ricetta IFTTT su Twitter e manualmente su Facebook e LinkedIn. Il post va in automatico agli iscritti che hanno deciso di ricevere i post via newsletter e appare sui reader di feed RSS nel giro di qualche minuto. Google+, Pinterest, Instagram al momento ignorati.
Non sono particolarmente soddisfatta del flusso di condivisione e mi sono segnata a febbraio di ottimizzarlo, come sempre vi racconterò se e come ho migliorato.
Modifica a posteriori
Wait! There is more: ripensamento e correzione.
Soprattutto se è passato poco tempo tra scrittura e editing, rileggo il post a distanza di ore o giorni e se ci sono cose che non mi soddisfano, modifico dopo la pubblicazione. Non si tratta mai di modifiche sostanziali, ma sì, lo faccio e consiglio anche a voi di farlo.
Ora lo sto facendo in modo sistematico con i post vecchi, lavorando in questo modo:
- Se ci sono informazioni non più valide, rimuovo i post.
- Se ci sono post non in linea con la mia missione, li cancello.
- Se ci sono post in linea con la mia missione, ma non scritti con la mia voce, li modifico.
My house, my rules.
Per approfondire
- Questo post di The Next Web da cui ho tratto la citazione di Paul Jarvis.
- Problogger, che però mi sgomenta per la quantità di informazioni data.
- Buffer, sempre lui. Quando cerco la luce, su scrittura e social, 9 su 10 la trovo lì.
- 20 anni di archivi di Nielsen Norman Group. Magari non tutti e venti insieme 🙂
Ora tocca a voi!
Come vi organizzate? Siete degli scrittori “naturali” o fate una fatica boia e avete procedure come le mie per eliminare le incertezze e le insicurezze? Ditemelo nei commenti!
Che belli questi tuoi nuovi post super approfonditi, me li sto salvando tutti con il tag #BibbiadellaMarano
Grazie! <3
Evviva! Sono contenta proprio guarda: scrivere è una fatica, sapere che i post sono utili è un motivo per andare avanti, anche quando preferirei stirare piuttosto che formattare 🙂
Grazie!
No, stirare non è preferibile a nulla; poi la Marano che non formatta… fallo per noi 😀
Io per la scrittura sono una scrittrice naturale, come dici tu, finora ho fatto più che altro fatica a trovare il tempo materiale per scrivere ma una volta che ce l’ho scrivo di getto e quasi mai mi capita di dover editare. Anche trovare i temi e formattare mi riesce relativamente facile, voglio però migliorare nella pianificazione sui social sulla quale al momento faccio veramente cagare… Ma seguendo anche i tuoi consigli sto approdando al mio primo calendario editoriale!
Brava Giada, mi dai grandi soddisfazioni 😉
Mi piace, mi piace, mi piace. Questi nuovi post del 2016 sono molto utili, grazie davvero. Federica
Grazie Federica! È una fatica, ma ho un sacco di roba in testa e scrivere sul blog è un modo ottimo per ordinarmi i pensieri e contemporaneamente essere utile.
Buona scrittura!
Anche io scrittrice naturale. Ma solo su carta. Nel senso che scrivi sempre cose stupende nei miei Block notes…. peccato che poi non abbia mai tempo per trascrivere al PC. Ma la parte realmente difficile per me è trovare dei contenuti interessanti. Ormai mi sembra che tutti parlino di tutto e io nn vorrei essere banale o ripetitiva. Grazie per le dritte Seo! 😉
Grazie a te per essere passata di qui.
Tutto quello che racconta come fai il tuo lavoro, perché, cosa ci metti di tuo è interessante… avanti con quella tastiera, la devi consumare 😉
Sono degli ottimi spunti!
Io prendo e inizio a scrivere, devo ancora “allenarmi” a creare un calendario editoriale, sono ancora alla fase: “sto ancora cercando di capire chi sono”… 🙁
Grazie Fabio!
Uh, quella è la cosa più difficile di tutte, sai? Una volta che ti chiarisci quello sei già a metà dell’opera: uno strumento che mi ha aiutata moltissimo è il Personal Branding Canvas http://personalbrandingcanvas.com/it/
Tutti gli strumenti basati sul canvas, sia per il personal branding che per il business model sono sempre un ottimo punto di partenza per sbloccare le troppe idee che abbiamo in testa…
Buon lavoro!