La scorsa settimana vi ho raccontato dei lavori portati avanti durante WordCamp US 2015, ma mica abbiamo sempre solo lavorato! Cioè, ci siamo impegnati tantissimo, ma ci siamo anche divertiti non poco.
Ecco 5 cose che hanno reso l’esperienza di WordCamp ancora più gradevole.
1. Giro turistico sul bus
Quando sto in una città poco tempo, soprattutto se sono da sola o con mio figlio, faccio sempre un tour con il bus dei turisti, tipo Big Bus.
Lo so, direte che è una cosa da sfigati, invece è una cosa comoda, economica, che permette anche di fare una prima esplorazione della città per approfondire nei giorni successivi.
A Philadelphia sono stata davvero impegnata quindi grazie al tour ora so dove andare il prossimo anno 🙂 Sì, perché anche il prossimo anno WordCamp US sarà a Philly e trovo che sia un’ottima idea, così anche chi viene da fuori si trova in una città che già un po’ si conosce. Tra parentesi una città bellissima, molto ospitale e comoda da girare.
2. Cene con nuovi e vecchi amici
La prima sera sono andata a cena con un gruppo di persone a me pressoché sconosciute, tranne una. È stata un’esperienza molto piacevole, come le cene tra sconosciuti, ma con una fissa comune possono essere.
Siamo andati, nonostante le mie rimostranze, in una pizzeria in cui abbiamo mangiato la miglior pizza che io abbia mangiato fuori dall’Italia. Pizzeria Vetri, consigliata.
La sera dopo sono andata alla cena per volontari, speaker e sponsor molto timorosa. E invece ho parlato con belle persone nuove, che forse, andando alla festa con amici, non avrei conosciuto.
Una sera l’ho passata con i vecchi amici con i quali abbiamo organizzato il Contributor Day: conversazione piacevolissima, cena un po’ meno (The Field House, sconsigliato). Con Andrea, Giuseppe, Giustino stiamo lavorando tanto insieme, sempre a distanza, e quindi è molto piacevole vedersi di persona.
3. Karaoke Bar
Andare a cantare in un bar con il karaoke è sempre stato il mio sogno, ma alla fine non l’ho mai fatto perché sono stonata e mi vergogno. Però quest’anno ho fatto voto di uscire il più possibile dalla mia comfort zone e quando un gruppo di amici di varie nazionalità mi ha proposto di terminare l’esperienza di Philadelphia in un ristorante giapponese con karaoke ho subito detto sì.
Mi aspettavo una roba un po’ noiosa, con gente imbarazzata e invece dopo 1 canzone ho capito che sarebbe stata una delle serate più divertenti della mia vita: non eravamo ancora sistemati nella nostra saletta insonorizzata che Mayuko-san si è lanciata in una Rolling into Deep di Adele!
Highlight della serata? Sicuramente cantare la canzone più difficile della storia, Bohemian Rapsody, in 10, di cui praticamente solo una persona intonata.
4. Tante fotine scemine
Unico rimpianto? Non averne fatte abbastanza! Quindi grazie Jetpack per aver messo a disposizione questo bel photo booth, dove i co-organizer del Contributo Day hanno dato il meglio di sé.
E grazie a Luca Sartoni per averci immortalati sulle scale di Rocky!
5. Swag
Una conferenza non è completa senza un po’ di swag. A WordCamp US ce n’era un sacco: dai quadernetti personalizzati del Community Summit, agli adesivi distribuiti a tutti i banchetti, fino al pacchetto di benvenuto per i partecipanti con il cappellino con il pompon.
A Matteo sono piaciuti particolarmente tutti i Wapuu, le declinazioni della mascotte di WordPress.
E non gli ho ancora fatto provare gli occhiali Space Wapuu fatti da quei geniacci di Amimoto ami.
Ora dobbiamo pensare al Wapuu per WordCamp Torino.
Cosa ne dite? Ci mettiamo un gianduiotto?
Comunque non ti sei neanche fatta una foto con me allo stand Jetpack. Che vergogna.
Davvero! Ci rifacciamo a Vienna, no?
Love the Karaoke photo gallery. I didn’t follow the house rule #1 … well, next time!