Capitolo ostico del business plan per chi detesta promuovere il proprio lavoro: io ho patito il marketing per anni, ho fatto dei tentativi penosi di pubblicizzare la mia attività e ancora oggi riconosco di essere molto carente sull’argomento.
Prima di tutto cosa ho imparato nell’ultimo anno:
- marketing non è vendere (quello è il commerciale)
- marketing non è solo comunicare (quello è uno dei componenti del marketing mix).
Magari vi fa ridere che io abbia capito queste cose nel 2014, ma per me che vengo dalle PMI (piccole-medie imprese) su questo tema c’è un gran calderone, perché non si ha il budget per avere più dipartimenti, quindi una persona di solito fa “responsabile marketing e comunicazione” o “marketing e commerciale” o, peggio, “marketing, comunicazione E commerciale”.
Una bella definizione ce l’ha data Enrica su C+B
Il marketing è l’insieme di azioni che ti aiutano a comunicare il frutto del tuo lavoro per poterlo vendere bene e alle persone giuste
Quindi ci sono un tot di cose da prendere in considerazione per mettere giù il piano marketing nel nostro Business Plan. Quattro in particolare sono alla base del cosiddetto Marketing Mix:
- Product, prodotto
- Price, prezzo
- Place, punto vendita
- Promotion, promozione
Ora, siccome come sono un po’ pigra, nella stesura del mio piano marketing stanno le ultime 2 P, place e promotion, mentre del product mi occupo insieme al cliente e del prezzo insieme alla sezione economico-finanziaria. Ottimizzare, amici, ottimizzare!
Una cosa che invece sto facendo e che non avevo mai fatto è il posizionamento: ovvero dove mi piazzo io nel mercato? Badate bene, questo non serve per copiare i concorrenti o desistere dall’impresa di fronte alla loro esistenza, ma a raffinare la propria offerta per essere sempre più interessanti per le persone giuste. Anche qui Enrica ci aiuta con un articolo su C+B.
Riprendete in mano la descrizione del cliente, incrociatelo con chi siete voi, con la vostra offerta e con il vostro posizionamento e ora potete occuparvi della promozione.
- Scegliete se fare promozione online, offline o entrambe.
- Pensate a dove potreste trovare proprio quel cliente: al supermercato, allo studio di Pilates, su Facebook, su Twitter, su un social network altamente specializzato (es. Ravelry per chi fa a maglia)?
- Fate la lista di tutti questi canali e poi sceglietene 2 da portare avanti per 6 mesi.
- Per ogni canale datevi una metrica (che non è solo “i like sulla pagina“, ma “faccio un Facebook Ad sulla mia pagina, controllo quanti arrivano alla mia sales page da lì e quanti poi effettivamente comprano“), datevi un obiettivo (“3 posti nel corso acquistati per ogni ciclo di FB Ads“) e misurate il risultato (“ops nessuno ha comprato” o, speriamo!, “yeah 5 persone hanno comprato seguendo il viaggio FB Ads – Sales Page – Acquisto“).
- Analizzate TUTTI i costi: tutti l’ho messo in maiuscolo perché dovete davvero analizzarli tutti, comprese le ore del fai da te, che è costosissimo! Tutte le ore che passo a creare grafichette per i Facebook Ads non le passo a fare il mio lavoro, fare i siti, e non fatturo. Quindi prima di fare tutto in casa, valutate i costi e le risorse necessarie.
Ora mettete “in bella”: scrivete i canali che avete deciso di portare avanti per un anno, fate una scaletta delle cose da fare (sarà molto dettagliata se siete alla prime armi, oppure riassuntiva se è un po’ che fate queste cose) e seguitela come una bibbia.