Business plan 101 – Executive Summary

Scultura di ghiaccio: numero 1
Photo by Catherine Hughes on Unsplash

Sono giorni di pianificazione e lo abbiamo già detto in tutte le salse. Perché non prendere in mano anche il business plan?

Ho pensato ad una serie di post per aiutarvi ad affrontare la situazione di petto e senza paura.

Executive Summary: una panoramica dell’attività.

Tutti i business plan si aprono con questa sezione. Può essere lungo 1-2 paragrafi o 1-2 pagina (non di più) ed è il cappello di tutto il piano d’impresa. Serve:

  • per uso interno. Sì, anche se il BP lo fate solo per voi, questa prima sezione serve a ricordavi tutte le volte chi siete, cosa fate, perché e per chi. Vi sembra una stupidaggine, ma la strada per l’inferno (lavorare 14 ore, non vedere sufficienti utili, perdere soldi, chiudere) è lastricata dalle buone intenzioni: questo vuole dire che se vi propongono un lavoro che sul momento vi alletta ma non vi convince completamente, meglio rileggersi questa sezione e ricordarsi a quali lavori dedicare le proprie energie;
  • sempre per uso interno, potreste iniziare ad avere un piccolo team che lavora con voi e potrebbero iniziare a volare paroloni come “si potrebbe anche…”: stoppateli sul nascere e fate rileggere l’executive summary. Se nei vostri piani non vi è accenno a quel particolare business, lasciate perdere e ricordate a chi lavora con voi cosa fate *davvero*;
  • per uso esterno: se vi trovi a un’occasione di networking tra aziende, a un’esposizione per start-up, in ascensore con Richard Branson meglio avere o un documento (nei primi due casi) o un bell’Elevator Pitch memorizzato, una versione ancora più condensata di cosa state a fare al mondo (business, si intende).

L’Executive Summary in realtà è l’ultima cosa che si scrive in un business plan perché avete bisogno di analizzare e mettere in fila tutti i dati per poi riassumerli in maniera efficace. In questa sezione non può mancare:

  • una breve introduzione di chi siete voi, se siete freelance, o della vostra azienda;
  • quale bisogno/problema risolvete con i vostri servizi;
  • a chi vi rivolgete
  • una previsione di volume di affari per l’anno in corso. Dai, mettete giù ‘sti numeri…

Bene, ora mettete da parte e procedete con la definizione di chi siete davvero, ma questo lo vediamo nel prossimo post

Buona riflessione!

2 comments

Leave a comment

Your email address will not be published. Required fields are marked *

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.