What would Beyoncé do?

Copertina di Vogue con Beyoncé
Photo by Emily Bauman on Unsplash

Io sono una fan sfegatata di Beyoncé: amo molto la sua musica, un po’ hip hop, ma non troppo e mi piace molto lei perché mi sembra una che lavora sodo. E a me piacciono quelli che lavorano sodo.

La sua presenza online è molto curata. Il suo team ha capito benissimo come si gestiscono i social media per una mega star come lei: abbastanza curata da restare diva e ogni tanto “una de noartri” per non creare troppo distacco con i fan.

Ovviamente tutto questo è studiato a tavolino e ha dietro una strategia molto solida: io seguo il suo account Instagram, dove condivide in egual misura momenti personali e messaggi promozionali e il suo canale YouTube dove, oltre ai video istituzionali, si trovano interviste, mini-documentari, interventi della sua crew di ballerini (tipo che quando voglio rilassarmi un pochetto studio la coreografia di Flawless), ecc…

Premessa: l’album Beyoncé è stato registrato nella segretezza più assoluta e messo in vendita un bel giorno senza nessuna promozione prima. In un’epoca in cui i teaser si sprecano (il countdown del prossimo episodio di Guerre Stellari è iniziato 13 mesi prima dell’uscita, aiuto!) riuscire a fare una cosa così è davvero una vittoria e la dice lunghissima sul lavoro che c’è dietro. Non solo: si tratta di un visual album con una decina di video, tra i quali uno girato sul boardwalk di Coney Island, con centinaia di persone. Anche su questo silenzio più assoluto fino all’uscita.

L’altra sera, in preda all’insonnia, mi sono imbattuta in questo video: Beyoncé risponde alle domande arrivate dai fan via Instagram (la adoro proprio…), dice tante cose, anche tante banalità ovviamente, ma in particolare mi piacciono alcune cose:

  • le trema la voce: questa qui è una che canta di fronte a migliaia di persone ogni sera, milioni se si pensa alla diretta del Super Bowl, eppure quando deve parlare di un progetto sperimentale è emozionata.
    Lezione: non vergogniamoci delle nostre insicurezze, ci rendono umani anche sotto il glitter.
  • I am proud of myself as a woman for taking the risks: non c’è nulla da fare, noi donne, anche le megastar come Beyoncé, continuiamo a guadagnare in percentuale meno dei nostri colleghi.
    Azione: impegniamoci per eliminare questa differenza. E non intendo annullare la nostra femminilità, ma convincerci del nostro valore come esseri umani.
  • Not being about the hype and the promotion: è evidente che anche questo è hype e promotion, ma di un tipo ben diverso. Prima il contenuto e poi hype e promotion. Se l’album avesse fatto pena le vendite dopo 1 settimana si sarebbero fermate. La strada del pop è piena di gente che ha fatto 3-5 album ottimi e poi è sparita, Beyoncé poteva essere una di loro e invece ha venduto, a oggi, più di 5 milioni di copie.
    Lezione: content is still king.
  • I started my own company, I wanted to be a powerhouse, have my own empire: chiaro, per lei è più facile, ma perché noi lavoratori autonomi continuiamo ad aspirare alla mera sopravvivenza e non al successo e all’abbondanza?
    Azione: mettiamo giù un piano entrate per il 2015 che non punti al minimo, ma al massimo. Certo teniamo conto della nostra capacità produttiva, ma proviamo ad inventarci nuove strade per migliorare la nostra situazione finanziaria.
  • We worked together, we stayed up all night, we were progressive, we did not follow the rules, and we said “Why can’t we do it?”. I said to so many people (questa è la mia parte preferita per il suo tono di voce di entusiasmo che si scontra contro gli scettici) “I have an idea to make a visual album and I want to…” and everyone was like “Okay”. And we did it. Quante volte ci pieghiamo al conformismo e mettiamo da parte delle belle intuizioni perché ci sembrano troppo strambe?
    Lezione: troviamo la nostra strada e seguiamola, ragionevolmente senza mettere sulla strada la nostra famiglia, ma con la passione e la determinazione che la nostra carriera si merita.

E tante, tante cose, ma guardalo e dimmi cosa ne pensi: io sto facendo il piano di lavoro per il 2015 e riascolto questo talk 2 volte al giorno per darmi la carica…

4 comments

  1. Ok, ammetto, Beyoncé non è proprio nelle mie corde, per così dire, ma questo tuo post mi ha fatto venir voglia di cantare a squarciagola in faccia al mio 2015! Che botta di energia mi hai dato, grazie!

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