Wow! I commenti al post di ieri mi hanno lasciata senza parole. Grazie di cuore.
Dai test che si fanno in giro risulto 50% parte destra del cervello e 50% parte sinistra: solo che invece di portarmi ad una situazione di equilibrio questa cosa fa sì che dentro di me ci sia una perenne battaglia tra razionalità e istinto.
Come tante persone che si occupano di numeri e di bit tendo a dare la massima importanza ai dati. Questa cosa si chiama Data Driven Decision, decisione presa sulla base dei dati: quindi se le statistiche mi dicono che il post più letto del 2014 è Rapportive per Gmail io capisco che devo scrivere più tutorial di produttività e strumenti di gestione del lavoro.
Ora faccio come Agassi che nella prima pagina di Open {spoiler alert} dice che odia il tennis: ecco.
Io odio scrivere i tutorial
Perché siccome sono una che il Done is better than perfect lo ha recepito, ma fa ancora fatica ad applicarlo proprio sempre sempre, mi trovo a fare i conti con il perfezionismo che cerco di combattere: la qualità delle immagini o del video non mi sembra mai abbastanza, le spiegazioni quando le rileggo non mi sembrano sufficientemente esaustive, ecc..
Invece mi piace tanto, ma tanto riflettere sul perché.
Quindi prima di scrivere il tutorial, su uno strumento qualunque, si deve spiegare perché è bene usarlo, a cosa serve, come lo uso io, ecc…
Poi certo, la scienza è molto più complessa di così: mica basta guardare il post più letto! Si devono incrociare dati di permanenza sul sito, da dove sono arrivati i lettori, dove sono andati dopo ecc… Infatti ho seguito un corso di Analytics con Digital Update, che sono professionisti seri che sanno di quello che parlano.
La scienza sì dicevamo, ma anche il sentimento.
E quello mi avete aiutata voi a ritrovarlo e quindi vi sono grata, ma proprio a tutti voi che avete preso 03 minuti e 58 secondi di tempo medio per leggerlo e in particolare a voi che avete aggiunto i minuti necessari a commentare e condividere su Facebook.
Il sentimento è anche soprattuto far luce con me stessa (e quindi con il mondo) su dove voglio andare io, come professionista, editor in chief e autrice, parola che mi ha sempre un po’ spaventata e che invece mi definisce eccome. Riparto quindi dal perché ho un blog e non semplicemente un portfolio su Behance.
Perché scrivo?
- Perché mi piace condividere le cose che so (se no mica mi inventavo C+B?!).
- Perché mi piace confrontarmi con chi passa di qui.
- Perché dal solo portfolio non si capisce se la collaborazione può funzionare.
- Perché alla fine il primo libro che ho scritto mi ha sbloccato un blocco di scrittura che stava lì da anni.
- Perché i 4 anni in Israele sono stati belli ma vissuti in totale solitudine professionale e scrivendo e leggendo ho trovato persone che mi hanno fatta sentire meno sola e parte di qualcosa.
- Perché mi piace leggere e mi sembra da codardi non esporsi mai con le proprie idee ma solo ascoltare quelle degli altri.
- Perché se vengo associata con il web oggi in Italia è grazie al blog, la strategia di marketing che mi ha più ripagata degli sforzi fatti.
Capito il perché posso formulare una strategia editoriale molto meno rigida di quella usata fino ad oggi:
- Obiettivo
Condividere conoscenza e riflessioni sulla presenza e i business online. - Target
La verità? Scrivo per chi ha voglia di leggermi 😉 Certo, ha fatto l’identikit del mio lettore ideale, poi se altri trovano interessanti i contenuti ben venga! - Contenuti
WordPress, blogging, business plan, produttività e vita da freelance. E non solo tutorial. - Frequenza
Mi riservo il diritto di scrivere quanti post mi pare. Sì, mi piacerebbe scrivere due volte alla settimana, ma nonostante la pianificazione, a volte è proprio difficile. Scrivere è impegnativo per chi non scrive di mestiere. In linea di massima cerco di disciplinarmi, come ho detto qui in passato, ma sono anche diventata più tollerante con me stessa.
Ah, dimenticavo! Avete presente quelle belle grafichette con le iconcine e le scritte? Ci metto una vita a farle, quindi basta! Avanti con le foto di Death To The Stock Photo e Unsplash.
l’avevo vista la tua pagina bianca e mi ero chiesta che fine avevi fatto! non riesco a venire qui tutte le settimane ma adoro entrare nel tuo sito e leggere tutti i post vecchi (e alle volte non capirci una cippa, perché in fondo sono una cyberetaded)
Ma grazie 😉 ero dietro la quinte a smanettare. Anzi oggi faccio anche la home page che le due SEOamiche mi hanno già sgridata per i contenuti duplicati…
you go, girl
Thank you doll
… ed eccoti qua, no perché adoro c+b, ma mi mancavi tu… ti ho trovata! Non so se rientro nel target, ma adesso ti seguo!