Cosa ho imparato in due mesi da freelance nomade

Persone al lavoro in un caffè
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Agli inizi di luglio sono partita per le vacanze convinta di tornare a casa dopo un mese, portandomi appresso il portatile e un paio di lavoretti da fare la sera.

Poi è scoppiata la guerra in Israele e così un progetto che era in forse da un po’ si è materializzato portando con sé un piano esecutivo dai tempi brevissimi: il rientro in Italia entro la fine di settembre.

Era da mesi che ne parlavamo, avevamo abbozzato dei tempi abbastanza dilatati, ma poi la situazione del paese ci ha fatti riflettere sulle prospettive per il futuro di nostro figlio e abbiamo deciso di velocizzare il tutto.

Le mie 4 settimane di vacanza si sono trasformate in settimane di lavoro intensissimo e il rientro, invece di essere un normale rientro a casa, è diventato “smonta la casa e vendi tutto in una settimana così non dobbiamo rinnovare il contratto di affitto“.

Invece di perdermi d’animo (o meglio, un po’ sì, ma nel cuore della notte e in solitudine) ho deciso di rimboccarmi le maniche e migliorare il mio metodo di lavoro per sfruttare a pieno le poche risorse a disposizione.

  • Si può fare i web-cosi anche con un pc portatile. È vero, sull’iMac 21″ tutto è più bello e comodo, ma comunque sul piccolo MacBook Pro da 13″ sono riuscita a lavorare, magari perdendo la pazienza un tot di volte al giorno e stringendo un po’ gli occhi. Occhei, i fotografi lo sanno da un po’ che non è l’attrezzatura a fare di te un professionista, ora ne sono convinta anche io.
  • Non è necessario avere un file cartaceo con una cartellina per ogni cliente. Si può salvare tutto in Evernote, tenere i documenti in Drive , Trello o Creative Cloud (comprese le palette di Illustrator che così possono stare su entrambi i computer), usare Fatture in Cloud invece di un template in inDesign e se proprio non si può rinunciare al quaderno si può comprare un bel portalistini a fogli mobili e dividere in “Preventivi da fare, fatti, confermati”
  • Ci sono tante cose da fare anche quando ci si trova senza internet: io ho scritto un libro per Zandegù, fatto il calendario editoriale di C+B fino al 31/12, scritto bozze di progetti di formazione, iniziato a scrivere, finalmente, un ebook gratuito da regalare a chi si iscrive alla newsletter, fatto immagini per post e ho letto, caspita! cosa che non succedeva da mesi 😉
  • Con poche ore di lavoro al giorno si diventa molto produttivi. In Corsica ho fatto in 4 ore quello che di solito faccio in 8 e al rientro in Italia, con Matteo che esce da scuola alle 13, sfrutterò le mattinate al meglio, lo so.
  • È fondamentale lavorare con il proprio cliente ideale, lo predico da anni e ne ho avuto la riconferma nelle ultime settimane: diverse clienti mi hanno scritto e mi hanno detto “Francesca, stai tranquilla, noi vogliamo lavorare con te, proprio con te, quindi anche se il sito non è online per la data x perché tu devi fare il trasloco in Italia, a noi va bene. Anzi ci vediamo a Torino in un bar con il wi-fi e finiamo il lavoro di fronte ad un tè fumante“. Grazie, sapete chi siete.
  • Senza un sistema di supporto non si va da nessuna parte. La famiglia certo, il network tra freelance pure, ma soprattutto un gruppo selezionato di fornitori sui quali puoi contare (per dire che Gianluca di Third Eye mi ha fatto una bella manciata di installazioni nella settimana di ferragosto…).
  • Bisogna smettere di cedere alle lusinghe: se il mese è pieno lo si dice e se il cliente vuole lavorare con te si metterà in lista di attesa (mi autocito, che vergogna!).

Insomma, ho imparato di più sul mio business e in generale sulla mia vita in due mesi da nomade che in 6 mesi incollata alla scrivania 12 ore al giorno.

E a voi come sono andate le vacanze? Vi hanno regalato saggezza o solo una bella tintarella? In entrambi i casi direi ottimo!

10 comments

    1. Oh Raffaella, così però mi fai sentire in colpa per la mail che non ti ho ancora mandato ;-(
      Grazie, spero di riuscire ad assestarmi un po’ ed essere più presente 😉

  1. Le mie vacanze sono state un casino, con tante delusioni e preoccupazioni (anche nel mio caso nel buio della notte)… quindi Fra, come ti capisco! Ma le tue risorse sono sempre preziose e sono sicura che anche questa volta ti aiuteranno ad andare avanti, al meglio!
    un abbraccio
    vale

    1. Uffa, mi spiace ;-(
      Ora che torno in Italia ci vediamo? Oppure dobbiamo organizzare un viaggio esotico per incontrarici?
      Spero ora meglio… Baci

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