C’è una cosa che non mi stanco mai di dire quando parlo del Business Plan:
Come pensate di andare avanti se non sapete quanti soldi dovete portare a casa ogni mese?
Il Business Plan classico ha secondo me due grandi limiti per i freelance creativi nei primi anni della loro attività almeno:
- È un esercizio di astrazione volto alla creazione di un piano finanziario in cui il povero freelance si trova ad immaginare possibili entrate quando l’attività sarà a regime. Sarebbe invece così facile pensare in termini di “Quanto devo e voglio guadagnare e cosa devo fare per arrivare a quella cifra?“
- È brutto e per niente visual. Alla terza pagina state già dormendo.
Il modello classico è indispensabile se si deve ottenere un finanziamento. La banca o l’investitore ve ne chiederà una copia e voi dovete produrla. Lo so, non si deve sempre pensare all’immediato, ma oggi avete mente di chiedere un finanziamento per la vostra attività? O pensate di presentare la vostra idea business ad un angel investor? Anche nel caso della stesura di un BP classico, mi sono sempre trovata meglio a scarabocchiare, disegnare liberamente e fare mappe e solo in un secondo momento a scrivere in Word.
Per questo continuo a condividere la mia esperienza. Se siete freelance, come me, anche se fatturate delle cifre relativamente basse (oggi 🙂 ché si deve sempre avere la mentalità della crescita) dovete avere chiaro cosa vendete, a chi, come e a quanto. Lo dovete scrivere in modo che le informazioni siano disponibili al momento del bisogno: a metà mese per sapere se siete in linea con i vostri obiettivi, quando dovete scrivere i testi per il vostro sito e volete tenere sott’occhio il profilo del cliente ideale, ecc…
All’angoscia Business Plan si è aggiunta la tiritera dela Business Model.
Cito da Business Model Canvas
Il Business Model descrive la logica con la quale un’organizzazione crea, distribuisce e cattura valore. Il business plan indica che cosa, quanto tempo e quanti soldi servono per mettere in pratica il Business Model.
Possiamo semplificare e dire che nel Business Model si studia il modello di come si porta a casa la pagnotta e poi nel Business Plan si verificano i numeri.
Il Business Model è fondamentale, serve davvero a capire il meccanismo e fatto con il Canvas è pure divertente. Possiamo semplificare ulteriormente.
Quindi fuori carte e penna e scrivete:
- Chi siete, qual è la vostra mission
- Cosa vendete, quale bisogno soddisfate
- A chi lo vendete, chi è il vostro cliente ideale
- Come lo vendete, attraverso quali e quanti canali
- A quanto lo vendete, quanti pezzi dovete vendere per arrivare al numero x, ovvero al fatturato desiderato
- Come promuovete il vostro servizio, quanto tempo/soldi potete dedicare al marketing
- Chi sta intorno a voi? Friends and foes, quindi alleati e competitors.
Ecco, se già mettete queste cose su un foglio siete a buon punto. Buon lavoro!
One comment