Ancora sul business plan

Maialini salvadanai dorati

C’è una cosa che non mi stanco mai di dire quando parlo del Business Plan:

Come pensate di andare avanti se non sapete quanti soldi dovete portare a casa ogni mese?

Il Business Plan classico ha secondo me due grandi limiti per i freelance creativi nei primi anni della loro attività almeno:

  1. È un esercizio di astrazione volto alla creazione di un piano finanziario in cui il povero freelance si trova ad immaginare possibili entrate quando l’attività sarà a regime. Sarebbe invece così facile pensare in termini di “Quanto devo e voglio guadagnare e cosa devo fare per arrivare a quella cifra?
  2. È brutto e per niente visual. Alla terza pagina state già dormendo.

Il modello classico è indispensabile se si deve ottenere un finanziamento. La banca o l’investitore ve ne chiederà una copia e voi dovete produrla. Lo so, non si deve sempre pensare all’immediato, ma oggi avete mente di chiedere un finanziamento per la vostra attività? O pensate di presentare la vostra idea business ad un angel investor? Anche nel caso della stesura di un BP classico, mi sono sempre trovata meglio a scarabocchiare, disegnare liberamente e fare mappe e solo in un secondo momento a scrivere in Word.

Per questo continuo a condividere la mia esperienza. Se siete freelance, come me, anche se fatturate delle cifre relativamente basse (oggi 🙂 ché si deve sempre avere la mentalità della crescita) dovete avere chiaro cosa vendete, a chi, come e a quanto. Lo dovete scrivere in modo che le informazioni siano disponibili al momento del bisogno: a metà mese per sapere se siete in linea con i vostri obiettivi, quando dovete scrivere i testi per il vostro sito e volete tenere sott’occhio il profilo del cliente ideale, ecc…

All’angoscia Business Plan si è aggiunta la tiritera dela Business Model.

Cito da Business Model Canvas

Il Business Model descrive la logica con la quale un’organizzazione crea, distribuisce e cattura valore. Il business plan indica che cosa, quanto tempo e quanti soldi servono per mettere in pratica il Business Model.

Possiamo semplificare e dire che nel Business Model si studia il modello di come si porta a casa la pagnotta e poi nel Business Plan si verificano i numeri.

Il Business Model è fondamentale, serve davvero a capire il meccanismo e fatto con il Canvas è pure divertente. Possiamo semplificare ulteriormente.

Quindi fuori carte e penna e scrivete:

  1. Chi siete, qual è la vostra mission
  2. Cosa vendete, quale bisogno soddisfate
  3. A chi lo vendete, chi è il vostro cliente ideale
  4. Come lo vendete, attraverso quali e quanti canali
  5. A quanto lo vendete, quanti pezzi dovete vendere per arrivare al numero x, ovvero al fatturato desiderato
  6. Come promuovete il vostro servizio, quanto tempo/soldi potete dedicare al marketing
  7. Chi sta intorno a voi? Friends and foes, quindi alleati e competitors.

Ecco, se già mettete queste cose su un foglio siete a buon punto. Buon lavoro!

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