Aprire un blog per promuovere la propria attività

5 regole base per blog professionali

Una domanda che sento spesso è “Ma secondo te devo aprire un blog per la mia attività?”

La mia risposta è sempre sì con tutta una serie di avvertenze.

Prima di tutto interrogatevi bene sul perché: la risposta non è “Perché me lo ha prescritto la Doula” e non è neanche per monetizzare. Anzi, parliamone un attimo di questo mostro mitologico della monetizzazione dei blog. Come dice il mio amato Paul Jarvis

Il tuo sito web non ti farà guadagnare soldi, ma la tua attività sì. Un sito web, anche uno stupendo, non è un albero magico sul quale cresce denaro.

Con qualche migliaio di passaggi al mese non si portano a casa soldi veri. AdSense e programmi di affiliazione rendono pochi spicci al mese se i passaggi non sono elevati. Qualcosa di più si guadagna vendendo spazi pubblicitari direttamente, ma anche in questo caso, credetemi non si tratta affatto di guadagni facili e, di nuovo, se il vostro sito non ha un numero sufficiente di passaggi gli eventuali sponsor non saranno disponibili a pagare cifre sopra il corrispettivo di margherita e birra.

È l’attività di cui scrivete sul blog che vi fa guadagnare la pagnotta, quindi meglio dedicare tempo a creare contenuti utili per i potenziali clienti.

Se i contenuti del blog sono interessanti, i passaggi aumentano, i clienti anche e gli eventuali sponsor pure… vittoria su tutta la linea direi!

Tenere un blog professionale è cosa impegnativa, ma io lo trovo un grande investimento di marketing, anzi forse il migliore.

Ecco le mie 5 regole base per avere un blog utile alla promozione della vostra attività:

  1. Scrivete per i vostri potenziali clienti e non per i vostri colleghi. Lo so, è una figata quando ci troviamo ad annuire beati degli ultimi articoli di A List Apart, ma le mie potenziali clienti invece hanno bisogno di capire la differenza tra WordPress.org e WordPress.com. A loro non frega nulla delle mie elucubrazioni sul futuro della compatibilità di CSS3 sui diversi browser. Se proprio non mi tengo devo trovare altri spazi su cui scrivere per quel pubblico, cosa che mi porta diretta al punto 2.
  2. Scrivete anche per altri. L’unione fa la forza: case-study C+B. Quando abbiamo aperto nessuna di noi aveva dei numeri di followers pazzeschi, ma mettendoci insieme abbiamo superato di gran lunga il numero di persone che avremmo raggiunto da sole. Delle ultime 3 clienti con cui ho lavorato, 2 sono arrivate da lì. 2.1 Invitate persone che stimate a scrivere sul vostro blog o intervistatele. 
  3. Costanza. Scrivete un post alla settimana, o uno ogni due settimane, o uno al mese. Scegliete una frequenza e rispettatela. Se non siete costanti nella vostra presenza online è difficile che qualcuno si affezioni a voi.
  4. Non ossessionatevi con Google Analytics e SEO. Quelli non devono mangiarsi tutti i vostri sforzi. Cosa vogliono dire migliaia di passaggi se poi nessuno compra i vostri prodotti?
  5. Scrivete correttamente in italiano. Non parlo di vezzi stilistici, io ne ho una marea, ma di grammatica. Si scrive po’ e non pò, è e non é, perché e non perchè, e via così. Nel dubbio controllate Grammatica italiana o Accademia della Crusca. Io lo faccio continuamente e comunque errori ne saltano sempre fuori.

Siccome è davvero la domanda che arriva più spesso nella mia inbox (insieme a come fare ad aprire un blog a costo zero) ho pensato di farci un corso mentre sono a Torino a febbraio. In 3 ore vi insegno tutto quello che ho imparato, finora, sui benefici di avere un blog professionale e come mettere in piedi il vostro. Dateci un’occhiata, se siete lì che tentennate sull’apertura di un blog può esservi utile.

20 comments

    1. Faccio outing: luglio 1258 passaggi sul sito = +1 cliente. Dicembre 60 (!) passaggi sul sito = +8 clienti… Ecco perché non guardo più Google Analytics!

        1. Bellissimi consigli. Speriamo di metterli in pratica. Sto aprendo il mio blog.
          Sino ad ora pochi passaggi e pochi clienti.

          1. Ciao Mauro
            grazie per essere passato di qui.
            Io ci ho messo piu’ di 3 anni a costruire una base lettori, quindi tieni duro!
            In bocca al lupo.

  1. Il punto 1 è quello che ultimamente mi sembra più utile per molti blogger. Si inizia con le migliori intenzioni, poi quando i blog evolvono, troppo spesso si leggono post diretti chiaramente a tizio o caio, al gruppo a cui si appartiene, post scritti per dimostrare qualcosa. Se si perde di vista l’obiettivo per cui si scrive poi il blog di solito va alla deriva e perde di incisività.

    1. Confesso che è il punto sul quale faccio più fatica: mi rendo conto che questo blog è ancora un po’ troppo nerd e self-centered, le regole le ho scritte anche come promemoria per me stessa 😉

  2. Grazie mille per i suggerimenti!!
    Spero di riuscire a metterli in pratica.
    Complimenti e buon lavoro!

    Claudia – Gli eventi di Claudia –

  3. Me le devo incorniciare…nel frattempo le ho pinnate.
    GA per me è un vero e proprio rompicapo.
    Per ora mi tengo alla larga da SEO o similari e studio come fare bene le cose.
    Grazie per le dritte! e peccato non riuscire a venire al tuo corso…magari una volta ti fermi a Roma a farlo 🙂

    1. Anche per me GA è misterioso, sono convinta che si possono imparare grandi cose dalle statistiche, ma al momento non posso dedicarci il tempo che si (forse?) merita.
      Roma è nel mio futuro, don’t worry 😉 Grazie per essere passata di qua.

  4. Interessante questo post e, devo ammetterlo, il primo punto è il più difficile, per me.

    Io ho un blog di craft e nonostante mi piacerebbe riuscire a farlo diventare un lavoro (magari non full-time, ma nemmeno solo più un hobby), mi rendo conto che molti dei miei post sono più appetibili per chi ha già le mani in pasta e quindi, probabilmente, non sarà mai mio cliente.

    Nonostante tutto credo che non potrei rinunciare a pubblicare quei post, perché mi permettono di esprimere me stessa.
    E’ un bel rompicapo! 🙂

    Però gestire due blog (uno con tutorial e post per gli “addetti ai lavori” e uno con le sole mie creazioni) sarebbe da pazzi… 😉

    Cosa ne pensi?

    ciao e grazie
    Chiara

    1. Ciao Chiara,
      io non aprirei mai due blog perché faccio già una fatica immensa a seguirne uno. Quindi quello che faccio è leggere e rileggere i miei post e correggere il tiro!

      Secondo me il lettore tipo del blog craft è comunque una persona che già ha le mani in pasta come dici tu. Ma tu scrivi per divulgare una passione o per portare a casa la pagnotta, perché sono due cose ben diverse!

      In entrambi i casi, in bocca al lupo!

      1. Grazie per la tua risposta e per gli auguri.

        Da un lato creo e divulgo perché mi piace e rinunciarci solo perché mi leggono di più le colleghe blogger che i potenziali clienti mi dispiacerebbe enormemente; dall’altra vorrei puntare sulla vendita di alcune delle mie creazioni, anche se sono ad un punto un po’ morto per via di dubbi/difficoltà a livello burocratico e fiscale (n.d.r. negozio su Etsy.com non ancora aperto per mancanza di patita iva).

        Vediamo che piega prenderanno le cose…

        1. In entrambi i casi è importante che si capisca che tu sei appassionata e competente.

          Se il blog diventa “ecco un nuovo pezzo in vendita” nessuno più lo leggerà! Ma se è ricco di tutorial e spunti e ogni tanto ci sono riferimenti al tuo negozio vedrai che ci saranno lettori e clienti.

          Un libello un po’ datato ma che secondo me continua ad essere ottimo come punto di partenza è quello di Tara Gentile: 52 weeks of blogging your passion che ti toglie il pensiero del calendario editoriale una volta per tutte 😉

          1. Grazie, grazie ancora.

            Mi hai dato conferma che sono più o meno sulla buona strada, nel senso che più o meno quello che descrivi è il mio modo di aggiornare il blog.

            Non mi resta che rimboccarmi le maniche e organizzarmi un po’ meglio! 🙂

          2. L’organizzazione è davvero fondamentale, se riesci a scrivere 3-4 post in anticipo e poi programmarli ti senti anche più leggera!

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